E' appena terminato l'hills race #8 e ho ancora la testa che mi gira, è stata un'esperienza molto bella ma anche molto stancante nonostante abbia saltato l'ultimo giorno, ossia quello delle pulizie.
Tante cose vorrei scrivere, perché un evento come questo risveglia sempre in me emozioni e pensieri. La maggior parte di questi si genera proprio nel momento in cui sei in mezzo all'azione, quando davanti ai tuoi occhi vedi i 400 metri e al semaforo una camaro e uno split del 67 pronti a darsi sfida.
Lì mi sento orgoglioso, di parte, perché se mi metto a pensare alla storia del mio maggiolino e alla storia di quello split potrei trovare analogie, ma soprattutto perché se penso alla storia di quella camaro che lo sta sfidando mi rendo conto che non c'è paragone.
Voglio dire, quella camaro è una macchina superfiga, costruita appositamente per essere sportiva, prestazionale, forte, mascolina...
E quello split invece? Quello split è nato in uno stabilimento dove ne sfornavano milioni, tutti diversi ma sostanzialmente uguali e con solo uno scopo: lavorare duro.
Magari il suo proprietario ci teneva e lo manteneva con cura, ma se invece lo avesse sfruttato fino all'ultimo cavallo? Carico come un mulo, da mattina a sera...sole, pioggia, neve, parcheggi, carica scarica, sbatti, revisiona, ripara...d'altronde cosa ci si può aspettare da un T1 tetto alto? E' stato progettato e voluto per quello.
E magari dopo tanti anni di duro lavoro è stato anche abbandonato alle intemperie, mentre la ruggine iniziava a portarselo via.
Al contrario la camaro si è fatta feste, serate di gala, corse pazze sulle autostrade e divertimento a non finire.
E qui arriva il pezzo forte, o meglio dire IL PAZZO forte, che decide di comprare il suddetto split, smontarlo ed elaborarlo completamente portandolo all'estremo opposto della sua essenza, trasformandolo in un mezzo da corsa.
Assurdo! Come può un furgone con quasi 50 anni, dalle dimensioni enormi, sfruttato fino alla morte e con un motore da 34 cavalli diventare un mezzo da corsa??
Eppure eccolo lì, con la verniciatura più bella che uno split abbia mai avuto, con un motore elaborato ma pur sempre basato sul suo originale, con uno stinger che fa un fracasso esagerato, pronto a lanciarsi contro la camaro...che anche se restaurata magari, sta pur sempre assolvendo lo scopo per la quale è stat creata...correre.
Chi arriverà per primo in fondo ai 400metri è quasi scontato (anche se non sempre) ma per me quello che vince sempre e comunque è quello split. Perché ha una storia e un passato che sono talmente distanti da questo mondo, eppure non si lamenta, non brontola ed è ancora lì a dare il meglio di se, e la folla lo applaude pure!
Verrebbe quasi voglia, una volta finita la corsa, di caricarci sopra gazebo, tenda e quant'altro e di tornarci a casa, fatelo un po' voi con la camaro.
Quello split lo farebbe.
E' pura follia...tanto da diventare mito.
Ed è solo una delle tante emozioni che ho provato questo weekend
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